“L’architettura è un mestiere da uomini ma io ho sempre fatto finta di nulla.” Gae Aulenti
Settant’anni dopo che questa frase è stata pronunciata, la situazione non è cambiata molto, anche se la lista di donne che sono riuscite a farsi strada nel campo dell’architettura e del design si allunga ogni giorno di più.
Ecco la mia cinquina d’eccezione:
Charlotte Perriand
Charlotte Perriand in front of the Sea Ice, 1927
Neolaureata, si presenta nello studio di LeCorbusier con una cartella piena di disegni. Lui prima la schernisce (“Qui non si ricamano cuscini”), poi realizzano insieme l’équipementi d’intérieur de l’habitation: una serie di pezzi iconici ancor oggi in produzione.
Kazuyo Sejima
Fondatrice dello studio Sanaa, è la dimostrazione di quanto possa essere realizzato partendo dalle forme geometriche essenziali. I suoi edifici sono pensati come unità funzionali e il progetto genera direttamente le nuove forme: il suo New Museum a New York spicca nello skyline nonostante il design minimalista.
Gae Aulenti
Gae Aulenti By Gorup de Besanez (Own work) [CC BY-SA 3.0]
Ha pronunciato la frase di apertura di questo post, e già basterebbe. Un franco tiratore, che ha fondato il suo studio solamente nel 2005, e ha fatto delle collaborazioni la linfa vitale della sua professione: emblematica è quella con la Olivetti.
Denise Scott Brown
Pioniera dal solido impianto teorico, da sempre in coppia col marito Robert Venturi, hanno fondato il loro studio e costruito edifici ormai entrati nella storia. Nel 1991, quando il Premio Pritzker fu assegnato solo al marito, la campagna per la riassegnazione del riconoscimento raccolse 20.000 firme, inclusa quella dello stesso Venturi.
Grafton Architects
Irlandesi, Shelley McNamara e Yvonne Farrell si dedicano dal 1978 all’insegnamento e alla progettazione di edifici scolastici, universitari e istituzionali. Nel 2002 vincono il concorso per l’ampliamento dell’Università Bocconi a Milano, e quest’anno sono state nominate, in coppia, direttrici della Mostra Internazionale di Architettura di Venezia.
E la tua architetta preferita chi è? Se non è tra queste, scrivimi e parliamone. Scrivimi anche se abbiamo un’architetta del cuore in comune.
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