Una nuova figura si affaccia nel mondo del design, a metà tra l’artigiano ed il tecnico informatico: lo stampatore 3D, che realizza oggetti in plastica partendo da un disegno al computer, grazie alla stampante tridimensionale.
Ma come funziona? Nella stampante 3D non si mette inchiostro, ma un rocchetto di filo in plastica oppure in PLA (la plastica di amido di mais, biodegradbile), oppure ancora in nylon. La macchina, ricevendo l’imput dal computer, fonde il materiale e lo deposita strato su strato dando forma all’oggetto desiderato.
Il vantaggio è di poter realizzare di tutto: basta avere fantasia. Ad esempio questo braccialetto di Paul Marx, in vendita insieme a tanti altri oggetti su www.sculpteo.com, ma sono molto richiesti anche accessori di ricambio non più in commercio. Oppure bijoux, gadgets, complementi d’arredo.
L’operatore del laboratorio può trasformare in file 3D qualsiasi idea o schizzo; il processo di stampa in genere dura alcune ore.
Per approfondire l’argomento ci sono i fablab che spesso organizzano workshop a tema (qui il link al fablab di Trieste)
ma anche, tra i tanti, il saggio “Self Design” di Laura Cassarà che ci racconta come cambierà la produzione di oggetti con l’avvento della stampa 3D.